Incuriosito dal Nobel, ho letto questo libro ma devo dire che è stata una delle letture più noiose ed inutili degli ultimi anni. Storia anche originale, ma scrittura inconcepibile. Frasi e concetti ripetuti ossessivamente. La forma ricorrente è “... finché un evento non cambiò il corso della nostra conversazione... ”; oppure “... questo a causa di ciò che avvenne il giorno dopo... ”; o ancora “... lì per lì non capii, fin quando non mi fu chiaro ciò che sto per dirvi”.
Solleva un tema interessante: il problema della clonazione e si domanda quale sarebbe la vita di un clone che attende solo di poter donare gli organi alla sua copia, ma il clone è una persona con i suoi sentimenti e la sua vita originale anche se molto monotona e banale. Sarebbe stata una bella distopia da immaginare e sviluppare invece, forse volutamente, tutto questo mondo è lasciato lì, indefinito, sfumato come in un sogno. È proprio la sensazione di aver vissuto un brutto sogno quella che resta…
Estenuante, inutile, banale, senza struttura.