Un romanzo storico che apre una pagina di storia che non conoscevo: la conquista del Cile . Siamo nel xvi secolo Ines Suarez ,parte dalla Spagna per il nuovo mondo, per cercare il marito partito per il Perù, arrivata li scopre che il marito è morto. Col tempo diventa l'amante di Pedro de Valdivia, e con lui parte per colonizzare il Cile. una donna dimenticata dagli storici e interpretata qui egregiamente dall'autrice “un uomo fa quel che può, una donna quello che lui non può”: una donna combattiva ma saggia, molto più equilibrata dei virili uomini che condividono il suo cammino. Una donna infaticabile, indistruttibile, idealista ed appassionata il motto delle quale è ben riassunto dalla Allende  “Alla fine, si possiede solo ciò che si è dato”.

Il racconto procede con delicatezza ed intensità anche di fronte alle narrazioni più atroci e conserva uno straordinario equilibrio nel giudizio storiico “la fascinazione del sangue sparso creavano una dipendenza molto forte. Si iniziava uccidendo per dovere e si finiva col farlo per ferocia. Non c’era nulla di comparabile a ciò: l’istinto di uccidere, una volta scatenatosi, era più forte di quello di vivere

Ben descritta è l’epopea dela conquista con le sue meschinità e violenze “È un paradiso solo in apparenza, signora Inés. In questo mondo caldo, paludoso e vorace, infestato da rettili e insetti velenosi, tutto si corrompe rapidamente, in special modo l’anima. La selva trasforma gli uomini in ruffiani e assassini.” “..i conquistadores sono senza ritegno: arrivano come mendicanti, si comportano da ladri ma si credono dei

signori.”

Un libro che ripropone la tipica atmosfera dei romanzi dell’ Allende: spiriti che vagano silenziosi  nelle case: “Con l’età si assottiglia il velo che separa questo mondo dall’altro e io inizio a vedere cose invisibili.” , presentimenti, magia, le descrizioni di una natura meravigliosa, l’amore per la sua terra il Cile e la sua storia: “Il Giardino dell’Eden, la Terra promessa, il paradiso. Muto, umido di lacrime, il conquistador conquistato andava alla scoperta del luogo in cui la Terra finisce, il Cile.” gli amori passionali, le eroine indomabili e visionarie. 

Solo il finale l'ho trovato un po' deludente, un po' frettoloso e buttato lì, giusto per chiudere il romanzo.