Il titolo originale che aveva in mente l’autore era Something that Happened: una cronaca che si attenesse semplicemente ai fatti. Successivamente però su suggerimento dell’amico Ricketts John Steinback si spirò ai versi di Robert Burns
“Spesso i progetti anche i più buoni,
che fanno i topi e fanno gli uomini,
finiscono in niente e in luogo della gioia
restano soltanto dolore e stenti.”
La scrittura di Steinback è si realistica, ma solo in superficie, perchè egli è animato da un impulso che va oltre la cronaca e tenta di enucleare pian piano simbolicamente le forze che condizionano il comportamento degli uomini.
Si tratta di un romanzo breve, liberamente ispirato a un episodio realmente accaduto nel 1920 in una fattoria della California.
La storia di George e Lennie è stilizzata e concisa: vuole essere un’allegoria della condizione umana, cioè del destino di certi uomini buoni che finiscono travolti dalla vita, senza un perchè. E’ una vicenda assimilabile al mito: a qualcosa che si colloca fuori dal tempo.
“I tipi come noi, che lavorano nei ranch, sono le persone più sole al mondo. Non hanno famiglia, non appartengono a nessun posto. Arrivano in un ranch e mettono insieme un gruzzolo, poi vanno in città e fanno fuori il loro gruzzolo, e puoi star certo che la prima cosa che fanno è mettersi a sgobbare in un altro ranch. Non hanno niente cui aspirare.”
George e Lennie così diversi ed antitetici non sono però soli “Noi invece è diverso ! E perchè? Perchè io ho te che mi stai dietro, e tu hai me per star dietro a te, ecco perchè.. Noi ci abbiamo l’un l’altro, ecco a chi importa un fico secco di noi,” coltivano un sogno e vivono nella speranza di acquistare un pezzo di terra, una stalla, una gabbia con i conigli. “Chiunque vuole un pezzettino di terra, quel poco, giusto qualcosa di suo. Qualcosa di cui vivere e da cui nessuno può cacciarlo. Io non l’ho mai avuto.”
Tutti i personaggi del romanzo sono fortemente caratterizzati dal punto di vista narrativo e tra essi spiccano Candy, l’uomo delle pulizie che ha perduto un braccio in un incidente e vive con la paura di essere cacciato e Crocks, lo stalliere negro storpiato dal calcio di un cavallo che dorme nel ripostoglio dei finimenti perchè nessuno lo vuole nella baracca. Candy e Crococks appartengono alla schiera dei vinti ma sono portatori di una volontà di riscatto. Caddy offre infatti a George i risparmi di tutta una vita per affrettare la realizzazione del sogno. A questi due personaggi si contrappongono i rappresentanti del caos e delle forze della distruzione: il figlio del padrone e sua moglie.
L’idea su cui si regge uomini e topi è la convinzione che il mondo proceda si per la sua strada, ma che non sia possibile sapere dove vada a finire. Lo scrittore immagina che siano i fatti in se a indicare quale sia il loro significato. Ne nasce una scrittura simile al reportage e l’autore presenta una visione umanistica quasi antropologica. Non crede che l’uomo sia misura di tutte le cose, bensì concepisce l’uomo come parte di un tutto. Il libro è un gesto di ribellione contro la sorte di tanti disgraziati, vittime dei pregiudizi e dell’ingiustizia